The pelvis in the Memphis, and Daniel’s

 

Quando sei alle porte di MemphisTennessee, la prima cosa che dovresti fare è un bel respiro a pieni polmoni; fermati un momento e inizia ad inebriarti dell’aria pregna zeppa di musica che ti investe, pesante come una coltre di smog su di una città, che ti stordisce all’odore che già senti, e nella tua testa le prime parole di senso compiuto che si formano potrebbero essere qualcosa tipo Elvis PresleyJohnny Cash, o Aretha Franklin. Tanti sono nati qui, tanti hanno voluto morire qui.

 

Succede, lo so, rilassati. Il miglior modo è continuare a respirare profondamente.

 

Questo è lo Stato della country music, del rock’n roll, lo Stato del Jack Daniels. Qui fu ucciso Martin Luther King. C’è tanto nella storia di Memphis e del Tennessee, e passeggiare su e giù per Beale Street richiama gli stessi odori e gli stessi sapori di com’era negli anni ’50, con gli stessi locali caratteristici che facevano già di quest’area la parte chic, quando divenne appunto il più importante centro di registrazione musicale d’America. A parte l’Hard Rock Cafe, forse! C’è il Blues City Cafe, il Rum Boogie, eventualmente c’è il Dyer, dove ti cucinano l’hamburger su del grasso vecchio 100 anni. Di sicuro movimentata la zona, con i continui live (molto blues e country-rock) che trasmettono il vero sapore dell’America: la libertà.

 

Una delle attrazioni più importanti dell’area si trova al 3734 del Boulevard Elvis Presley, la tenuta divenuta museo, da visitare sia che tu sia fan del Re o meno.

Proprio alle porte della città si erge quindi Graceland, un omaggio al signore incontrastato del rock’n roll, a metà fra il patetico e l’emozionante.

Lo so che le visite guidate e programmate non fanno per te, che preferisci l’incanto della scoperta, ma è Elvis di cui si parla, quindi un po’ di storia non può fare che bene.

 

L’infinita quantità di memorabilia ed effetti personali ti farà abbassare la mandibola, che resterà così, nel vuoto cosmico di uno sguardo indefinibile, molto simile a quello di un bambino che vede per la prima volta lo scheletro di un dinosauro, ma sapientemente mescolata all’espressione di chi ha dormito 2 ore, fatto baldoria la notte prima e che si è risvegliato con una sensazione di vuoto, appunto.

Bene, tra infiniti dischi di platino, statue, abiti di scena, fotografie, decine di chitarre e  manoscritti, se non ti sei ancora perso in una delle miriadi di stanze della magione vai fuori: ci sono due aerei (WTF)! Uno veniva usato per i voli internazionali, l’altro per quelli interni. e poi c’è il “piccolo garage” con la sua collezione d’ auto.

Dopo porgi i tuoi omaggi, subito dietro la piscina, alla tomba del Re. Bow to the king!

 

Le sensazioni che pervadono il corpo nel preciso istante in cui vedi la fiamma eterna donata dagli amici e l’epitaffio fatto incidere dal padre ti portano a prostrarti d’innanzi a un mito, autore delle colonne sonore di vite di generazioni passate e presenti. No, non è il tempo di ricordare qualche sua canzone, semplicemente perché ti tornano tutte in testa contemporaneamente.

Il silenzioso rispetto è dovuto a una leggenda.

 

E in rispettoso silenzio è tempo di rimettersi in macchina adesso, c’è un’altra piccola tappa da fare, e il viaggio potrebbe durare qualche ora. la colonna sonora non può che essere a base di rock e blues ovviamente, perdendosi nell’incanto che intanto la natura offre. A Lynchburg si trova la più antica distilleria registrata di tutti gli USA. Jasper Newton detto Jack, di cognome Daniel, qui creò il suo capolavoro, quel Tennessee Whiskey che tanti amano nel mondo. Non c’è che da fare incetta di gadgets nello store, beccarsi qualche cassa d’annata e fare un brindisi a Elvis Presley.

E per concludere la serata esattamente come abbiamo concluso l’ultima. Jack, Sex and Marlboro. Da veri rockers. Il solito, insomma…

Magazine - Other articles

Su questo sito usiamo i cookies. Navigando accetti.